PREMIO COLORE 2023

Il Premio Colore 2023 del ‘Gruppo del Colore-Associazione Italiana Colore’ è stato attribuito all’unanimità a Gaetano Pesce.

Gaetano Pesce è un intellettuale versatile: architetto, urbanista, designer d’interni, regista cinematografico, artista.

Nasce a La Spezia nel 1939, studia Architettura all’Università di Venezia.

È un esponente eccentrico ed eclettico del design radicale.

Docente in importanti università: a Strasburgo – Francia, Pittsburgh – USA, Milano, Hong Kong, Sao Paulo – Brasile e New York City – USA.

Ha vissuto a Venezia, Londra, Helsinki e Parigi e dall’inizio degli anni ‘80 vive a New York.

Tra le sue affermazioni, citiamo: “Sono convinto che un’innovazione sia perpetrata attraverso tre mezzi: l’innovazione del linguaggio, l’innovazione tecnica e l’utilizzo di nuovi materiali. Nel momento in cui questi tre fattori sono rispettati, l’innovazione esiste. Un creatore deve dunque esprimersi coi materiali del suo tempo per essere sincero”.

I suoi oggetti, decisamente materici, assumono aspetti bizzarri e imprevedibili, in cui il colore è tutt’uno con i materiali, spesso morbidi, leggeri e trasformabili al tatto e in movimento – come le resine, il poliuretano, l’elastomero e il silicone – tinti in massa, che compongono tavoli, poltrone, sedie, sgabelli, lampade, letti, cassettoni, gioielli, accessori, pavimenti, opere d’arte. Sono plastiche multicromatiche ed elastiche che gli consentono la massima libertà creativa, trasformazioni continue e diversità tra un pezzo e un altro. Infatti, benché i pezzi siano prodotti industrialmente e dunque seriali, ciascuno è un esemplare unico e irripetibile secondo la colata e mescolanza delle plastiche colorate negli stampi.

Nell’attribuire il Premio Colore 2023 ci è sembrato molto interessante proprio il fatto che con Gaetano Pesce il colore diventa materia, è tutt’uno con la materia. La sua ricerca cromatica travalica i confini della geometria, della misurazione, per approdare alla casualità. È usata in opere iconiche e provocatorie, al di là degli schemi, dove il difetto o l’errore diventano pregi e dove il colore ‘a caso’ si oppone alla dittatura dogmatica, monolitica e totalitaria dell’ossessione per la bellezza e la perfezione assoluta.

Parlando del suo coloratissimo studio newyorkese in cui il colore è interprete di un fantastico caos cromatico, Gaetano Pesce afferma: “Il colore si è depositato così, un po’ come veniva, rendendolo in prima persona interprete di quello spazio”.

Il suo lavoro è presente in oltre 30 collezioni permanenti dei più importanti musei del mondo, ha ricevuto numerosi Premi alla Carriera, la Menzione d’Onore al Locarno Film Festival. Gli sono stato dedicati numerosi articoli e libri.